Interruttore Differenziale
15 luglio 2015
All'interno del quadro elettrico, di cui abbiamo parlato nel precedente articolo, sono presenti diversi tipi di interruttori disposti come abbiamo visto nella guida metallica chiamata barra Din.
Riconoscere l'interruttore differenziale (o "Salvavita") è facile, grazie alla presenza di un pulsante contrassegnato dalla lettera T.
IMPORTANZA DEGLI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI
Gli interruttori differenziali sono fondamentali per ogni impianto elettrico. La loro efficacia è tale nella vita quotidiana è tale che vengono chiamati non a caso "Salvavita". Infatti una causa di dispersione di corrente può essere una persona che inavvertitamente entra in contatto con il circuito; il nostro corpo è un conduttore elettrico, e se non isolato può condurre elettricità causando la folgorazione, anche detta scossa elettrica.
In Italia la Legge 5 marzo 1990, n°46 rende obbligatoria la presenza degli interruttori differenziali negli impianti civili ed industriali. Un impianto privo di tali dispositivi non è a norma e non può ricevere la certificazione (si ricorda che a valle di ogni differenziale, deve essere installato anche un interruttore magnetotermico)
Andiamo a vedere come questo dispositivo utilissimo funziona, sia dal punto di vista teorico, che pratico.
FUNZIONAMENTO TEORICO
L'interruttore differenziale, come suggerisce il nome, è un dispositivo che cerca di rilevare una "differenza" tra le correnti che percorrono la "fase" (cavo nero, marrone o grigio) e il "neutro" (cavo blu). La corrente che percorre la fase si chiama L1 mentre quella che percorre il neutro si chiama N.
In condizioni di normale funzionamento di un impianto la differenza tra le correnti è 0, quindi L1-N=0 . Se invece esiste una differenza tra le correnti, ovvero L1-N≠0, significa che parte della corrente sta percorrendo strade diverse; per esempio il corpo umano, in caso di scossa elettrica oppure la carcassa di un elettrodomestico per cedimento dell'isolante. L'interruttore differenziale interviene quando rileva una differenza maggiore della sua soglia di intervento. L'interruttore differenziale, in un impianto domestico, deve avere una soglia di intervento di valore non superiore a 30mA.
FUNZIONAMENTO PRATICO
Come fa l'interruttore differenziale a rilevare questa differenza? All'interno del dispositivo è presente un toroide con 3 avvolgimenti
- - Avvolgimento Primario 1
- - Avvolgimento Primario 2
- - Avvolgimento Secondario
Gli avvolgimenti primari non sono altro che la fase e il neutro avvolti al toroide, come si vede nella foto in basso.
L'avvolgimento secondario è collegato al dispositivo di "sgancio", cioè quello che fisicamente interviene e interrompe la correndo aprendo il circuito.
In caso di corretto funzionamento gli avvolgimenti primari creano 2 campi magnetici che si annullano a vicenda. Questo si verifica nel caso in cui non ci sono dispersioni nell'impianto.
In caso di dispersione invece si crea una "differenza" tra i campi magnetici che viene rilevata dall'avvolgimento secondario e che aziona il meccanismo di sgancio.
MANUTENZIONE DEGLI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI
E' importante verificare il corretto funzionamento degli interruttori differenziali. Per fare ciò occorre premere il piccolo pulsante contrassegnato dalla lettera T, che significa "Test". Premendo il pulsante simuliamo una dispersione di corrente. Se il differenziale si comporta correttamente azionando il dispositivo di sgancio, significa che è funzionante e operativo.
Si consiglia di eseguire questa operazione ogni 6 mesi.
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Abbiamo già parlato in passato dei Riarmi automatici, che permettono il riarmo automatico del Differenziale in caso di problemi momentanei dovuti a temporali o altri disturbi elettrici.
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