Gli Interruttori Differenziali: Tipologie, Normative e Applicazioni Avanzate
Gli Interruttori Differenziali: Tipologie, Normative e Applicazioni Avanzate
Introduzione
Gli interruttori differenziali, noti anche come Residual Current Devices (RCD), sono dispositivi di protezione fondamentali negli impianti elettrici, progettati per rilevare le correnti di dispersione verso terra e interrompere l’alimentazione quando tali correnti superano una soglia di sicurezza. La loro funzione principale è la protezione delle persone contro il rischio di folgorazione e degli impianti contro eventuali guasti.
In questo articolo, analizzeremo nel dettaglio le diverse tipologie di interruttori differenziali, i loro principi di funzionamento, le normative di riferimento e le applicazioni specifiche in vari contesti, dal settore residenziale a quello industriale.
Questo approfondimento si applica a tre categorie di dispositivi:
- - Interruttori differenziali puri (RCD puri): proteggono solo contro le correnti di dispersione verso terra e devono essere abbinati a un dispositivo di protezione contro sovracorrenti.
- - Interruttori magnetotermici differenziali (RCBO): combinano la protezione differenziale con la protezione da sovraccarichi e cortocircuiti in un unico dispositivo.
- - Blocchi differenziali: moduli aggiuntivi che si montano su interruttori magnetotermici per fornire protezione differenziale senza dover sostituire l’interruttore esistente.
1. Principio di Funzionamento degli Interruttori Differenziali
Il principio di funzionamento di un interruttore differenziale si basa sulla legge di Kirchhoff per la corrente: in condizioni normali, la corrente che entra in un circuito attraverso il conduttore di fase deve essere uguale a quella che ritorna attraverso il neutro. Quando esiste una differenza tra le due correnti (corrente differenziale), significa che una parte della corrente sta fluendo attraverso un percorso alternativo, come il corpo umano o la terra. Se questa differenza supera il valore nominale di intervento dell’RCD, l’interruttore scatta, interrompendo il circuito.
I componenti principali di un interruttore differenziale sono:
- - Toroide magnetico: avvolge fase e neutro e rileva la corrente differenziale.
- - Bobina di sgancio: attiva il meccanismo di apertura del circuito quando la corrente di dispersione supera la soglia prestabilita.
- - Meccanismo di apertura: scollega i contatti per interrompere l'alimentazione.
Questo principio vale sia per i differenziali puri che per i magnetotermici differenziali e i blocchi differenziali.
2. Tipologie di Interruttori Differenziali
Gli interruttori differenziali sono classificati in base alla forma della corrente di guasto che possono rilevare. Secondo la norma IEC 60755, esistono quattro tipologie principali:
2.1 Tipo AC
- - Sensibile esclusivamente alle correnti differenziali alternate sinusoidali a 50 Hz.
- - Utilizzato prevalentemente in impianti con carichi lineari (es. illuminazione tradizionale, resistenze elettriche, scaldabagni).
- - Limite: non rileva componenti continue o ad alta frequenza.
2.2 Tipo A
- - Oltre alle correnti alternate sinusoidali, rileva anche correnti unidirezionali pulsanti fino a 6 mA.
- - Indicato per proteggere apparecchiature con elettronica di controllo come lavatrici, forni a microonde, dimmer per LED.
- - Normativa di riferimento: IEC 61140 limita a 6 mA la corrente continua ammessa per dispositivi con spina domestica.
2.3 Tipo F
- - Variante avanzata del tipo A con capacità di rilevazione di correnti multifrequenza.
- - Rileva guasti da inverter monofase a frequenza variabile (es. motori di lavatrici e pompe di calore).
- - Immunità aumentata ai disturbi elettromagnetici (resistenza agli impulsi fino a 3 kA e ritardo di intervento di 10 ms per evitare scatti intempestivi).
2.4 Tipo B
- - Il più evoluto: sensibile a correnti alternate fino a 1000 Hz, correnti unidirezionali pulsanti e correnti continue pure (smooth DC).
- - Necessario per proteggere impianti fotovoltaici, ricariche per veicoli elettrici, macchine biomedicali, ascensori con inverter.
- - Normativa di riferimento: IEC 62423.
2.5 Tipo AS (Aumentata Sicurezza)
- - Variante del tipo A con filtri aggiuntivi per ridurre falsi scatti dovuti a sovratensioni transitorie.
- - Indicato in ambienti con disturbi elettromagnetici elevati.

3.Scelta dell'Interruttore Differenziale
La selezione del corretto interruttore differenziale dipende dalle caratteristiche dei carichi e dalla natura della corrente di guasto attesa. La seguente tabella riassume le principali applicazioni:
Tipo RCD | Correnti rilevate | Applicazioni |
---|---|---|
AC | Solo alternata sinusoidale (50 Hz) | Carichi resistivi, illuminazione tradizionale |
A | Alternata + unidirezionale pulsante | Elettrodomestici con elettronica (forni a microonde, lavatrici, PC) |
AS | Alternata + pulsante con filtri anti-disturbo | Impianti con elevata presenza di disturbi EM |
F | Alternata + unidirezionale pulsante + multifrequenza | Inverter monofase, pompe di calore, elettrodomestici avanzati |
B | Alternata + pulsante + continua pura | Fotovoltaico, ricarica EV, ascensori, macchinari industriali |
Queste considerazioni valgono sia per gli interruttori differenziali puri che per gli RCBO e i blocchi differenziali.
4. Normative di Riferimento
Le principali normative che regolano l’utilizzo degli interruttori differenziali includono:
- - CEI 64-8: Standard italiano sugli impianti elettrici a bassa tensione.
- - IEC 61008 / IEC 61009: Norme sui dispositivi differenziali senza (61008) e con protezione magnetotermica (61009).
- - IEC 62423: Definizione dei requisiti per interruttori differenziali di tipo F e B.
- - EN 61800-5-1: Specifica l’uso obbligatorio del tipo B per inverter con connessione fissa.
- - IEC 60364-7-710: Obbliga l’uso di interruttori di tipo A o B nei locali medici di gruppo 1 e 2.

5. Conclusioni
Gli interruttori differenziali, siano essi puri, magnetotermici o blocchi differenziali, sono dispositivi essenziali per garantire la sicurezza elettrica negli impianti civili e industriali.
Tuttavia, oltre agli aspetti funzionali e normativi, è fondamentale considerare anche il costo: dispositivi più sofisticati e con protezioni avanzate hanno un prezzo maggiore. Non sempre ha senso installare un differenziale più costoso dell’elettrodomestico che protegge.
Per questo motivo, è importante valutare attentamente il rapporto costo-beneficio e, ove possibile, approfittare di promozioni e offerte che rendano più conveniente l’installazione di interruttori differenziali evoluti. Mentre è fondamentale proteggere dispositivi costosi come auto elettriche lussuose o macchinari sofisticati, pure se con costi elevati.
Qualsiasi cosa scegli, lo puoi trovare nel nostro portale stockelettrico.it e se non sei deciso puoi affidarti al tuo elettricista o progettista di fiducia e anche al nostro team del servizio clienti.

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